Madre e figlio: il distacco
Avete mai pensato in quale momento si verifica il primo distacco tra madre e figlio?
Il primo distacco in assoluto è nel momento del parto.
C’è un grande collegamento tra il vissuto della nostra nascita come bambine, e quella di nostro figlio. Con molta probabilità, le emozioni che avete provato voi, le ha provate anche la vostra mamma e quasi sicuramente, l’esperienza del parto è stata molto simile.
Con la nascita, il bambino, passa da un ambiente caldo ed accogliente accompagnato dal battito della mamma, ad un ambiente freddo dove ha bisogno del corpo della mamma per tenersi al caldo e dove deve imparare a nutrirsi in autonomia.
Madre natura ha pensato a tutto … pensate che quando il bambino viene messo sul petto della mamma appena nato, lui cercherà istintivamente una macchia scura sul seno della mamma e fino a quando non l’avrà raggiunta, continuerà a muoversi per poi nutrirsi.
E come il bambino istintivamente sa dove andare per nutrirsi, anche il corpo della mamma, in modo naturale, inizierà a produrre il nutrimento: è una risposta fisiologica del suo corpo, e quello del bambino, un istinto naturale di sopravvivenza.
È qui che si compie la magia: grazie all’istinto, infallibile ed ineguagliabile istinto. Lui non sbaglia mai.
C’è da dire che la separazione di due persone unite da un legame affettivo profondo, implica sempre un’emozione, ed è una cosa normale, come che la vita è in continua evoluzione e noi con essa.
Sintonizzarsi sul fluire degli avvenimenti, cercando in noi quello spirito di adattamento al movimento, ci fa allenare il nostro sentire ed aumentare la potenza del nostro intuito, così da prendere decisioni sempre più autentiche ed in linea con il nostro essere.
Sintonizzarsi sulle emozioni del nostro bambino, aiuta a consolidare con lui un attaccamento sicuro.
Non esiste giusto o sbagliato. Esistono solamente possibilità e strade da percorrere: ognuna di esse porta ad una chiarezza interiore sempre maggiore.
Accogli i cambiamenti con naturalezza, volgendo il tuo pensiero su ciò che può essere possibile per te, e le tue azioni si muoveranno di conseguenza, senza sforzo e senza percepire alcuna pesantezza.
Le mamme che si trovano per esempio ad affrontare un ambientamento al nido si fanno molte domande: starà bene? Riuscirà a farsi capire? Riuscirà a dormire?
Per vivere serenamente tutto ciò, bisogna avere una profonda fiducia nel proprio bambino e nelle persone che se ne prenderanno cura.
Inizierà a frequentare un mondo a portata di bambino, studiato sui loro bisogni e le loro capacità. Un po’ come quando da adulto, fai la tua prima esperienza universitaria. Si, la scuola sai come funziona (le routine, i locali, come comportarsi ecc) ma l’università è quello scalino in più adatto sicuramente alle capacità di chi sceglie di frequentarla, ma con il bisogno di studiare e adattarsi al nuovo ambiente, nuovi “compagni di viaggio”, nuove esperienze 😊
Cosa può fare un genitore per far vivere al meglio questa esperienza? Accogliendo e riconoscendo i propri sentimenti e quelli del bambino, ascoltarlo quando racconta qualcosa, stimolarlo in una conversazione facendogli domande mirate come ad esempio: ti sei divertito a giocare in giardino? Ti piace di più stare in giardino o in sezione? … Evitate la domanda generica: “com’è andata a scuola?” perché la risposta sarà sempre e solo “bene” 😊
Ovviamente, se il bambino non sarà ancora in grado di parlare, ci sono molti segnali da interpretare per capire se sta andando tutto bene o se ci sono delle difficoltà di adattamento: continui pianti anche a distanza di molte settimane, disagio notturno, inappetenza, irascibilità e molte altre.
Sei tu che conosci il tuo bambino e puoi capire come realmente sta vivendo questa esperienza.
Se vuoi approfondire la tematica, o affrontarne altre, attendo un tuo messaggio su WhatsApp per fissare un appuntamento telefonico per parlare e capire la tua situazione, al fine di creare un percorso adatto a te. Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.
Un abbraccio