Tutto gira attorno alla comunicazione: prima di tutto dev’essere vera e corrispondere a ciò che vuoi veramente e solo successivamente potrà diventare vera anche fuori.
Saper comunicare in modo congruente è la chiave per crearsi un’esistenza serena ed in sintonia con noi stessi
Anche saper ascoltare in modo attivo è una parte decisiva della comunicazione. Mostrare interesse, lasciar parlare senza interrompere, è un modo per dimostrare che sei lì per la persona che hai davanti.
Se vogliamo acquisire nuove competenze, proviamo ad osservare i bambini quando imparano.
Per arrivare a camminare, passano da una grande e lunga sequenza di prove: c’è un percorso ben specifico di maturazione cerebrale e corporeo, una sequenza di esperienze che portano a raggiungere la tanta desiderata posizione orizzontale in autonomia, nonché la successiva camminata.
È un processo naturale che matura e si rafforza grazie alle stimolazioni provenienti dall’esterno. Se il bambino, viene sostenuto e rassicurato in ogni processo, acquisirà una forte capacità interna che tramuterà poi nel raggiungimento del traguardo in modo completo e si sentirà rassicurato, felice e soddisfatto.
Al contrario, se verrà osservato con ansia, preoccupazione e senza complicità, riuscirà comunque ad arrivare all’obiettivo di camminare, ma internamente si sentirà spaesato, confuso e inadeguato.
Questo vale anche in età adulta: nel momento in cui si riescono ad individuare uno o più talenti che si possiedono, possiamo scegliere di coltivarli ed implementarli con determinazione e gioia profonda.
Al contrario, muovendoci nella vita ascoltando ciò che gli altri vogliono da noi, o aspettandoci che siano gli altri a farlo per noi, ci togliamo la possibilità di accrescere le nostre attitudini in modo adeguato e coerente.
Imparare dai piccoli a diventare adulti, è una cosa semplice: spontaneità e coerenza sono la chiave per vivere liberi ed in sintonia con noi stessi.
Ciò che posso fare, è guidarti in questo splendido viaggio, ricco di avventure ed esperienze nuove.
Scrivimi, troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.
Quando prendi una decisione, ci sono molte cose da valutare. Innanzi tutto capire se sia possibile e reale in quel momento.
Successivamente, è essenziale raccogliere quante più informazioni possibili. Con questo non intendo dire che dovete andare a pescare in cose che già conoscete o avete già sperimentato, ma dati derivanti da esperienze attuali e nuove.
Incorpora ciò che ti aspetti dai tuoi obiettivi e ciò che vuoi, ridefinisci automaticamente ciò che ritieni importante in quel momento per raggiungerli, così da riuscire a distribuire l’energia in modo migliore, senza mettere i paletti su un percorso prettamente lineare.
La vita è tutt’altro che lineare.
Hai presente quei quiz che si chiamano “tracciati numerati” dove, per far emergere la figura, devi collegare tutti i numeri? Ecco, la vita è un po’ come quel quiz: i numeri sono gli obiettivi, ma la strada per arrivare e progredire non è mai ben definita da subito: sei tu a scriverla man mano che la percorri.
Io posso aiutarti a vedere e ad orientarti verso cosa vuoi ed a farti capire come farlo.
Scrivimi, troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.
Vi siete mai chiesti da dove venga l’entusiasmo insito nei bambini?
Avete mai notato la meraviglia nei loro occhi per ogni cosa che sperimentano?
Per i bambini, tutto è possibile! Riescono in modo naturale ad orientare la loro volontà verso gli obiettivi piuttosto che sugli ostacoli e, anzi … le difficoltà che incontrano nel loro percorso, le colgono come opportunità di crescita ed evoluzione!
E cosa fanno gli adulti?
Interferiscono dall’esterno, trasformando un qualcosa di meraviglioso, in qualcosa di pericoloso, incerto, o di cui aver timore.
Perché succede questo?
Gli adulti si sono “semplicemente” dimenticati che per crescere ed evolversi, anche loro hanno attraversato un percorso prettamente esperienziale: ed anche in età adulta è così.
E’ l’esperienza concretamente vissuta che fa crescere e diventare sempre più consapevoli e sicuri del proprio agire.
Continuando ad interferire con il nostro vissuto su quello del bambino, non si fa altro che trasferire quello che NOI siamo, su di lui.
L’intervento dell’adulto diventa necessario quando c’è una possibile e tangibile situazione di pericolo, ad esempio quando è il momento di attraversare una strada, o quando il bambino tenta di infilare qualche oggetto nelle prese della corrente, o ancora quando prende in mano un coltello molto affilato e non ha ancora le competenze necessarie per usarlo ecc….
Ma se sta correndo in un parco giochi e “potrebbe” cadere, lasciatelo correre! Cadrà e si rialzerà molte volte senza mai perdere l’entusiasmo di potersi godere l’esperienza di una bella corsa senza fermarsi! Con il passare del tempo, il suo equilibrio e la sua attenzione si affineranno e s’inciamperà sempre meno di frequente.
Questo articolo ha l’obiettivo di sensibilizzare gli adulti a lasciar sperimentare i bambini il più possibile così da crescere ed evolversi con un buon bagaglio di esperienze che gli serviranno per affrontare al meglio le altre difficoltà che incontrerà più avanti.
Uno delle mie capacità è quella di aiutare i genitori a sentirsi sereni, anche quando il proprio bambino cade e si fa male o sta affrontando un momento difficile della sua vita, affinando le capacità d’osservazione, senza trasferire su di lui ansie e preoccupazioni che il genitore sta vivendo in quel momento.
Ti aspetto! Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.
A quanti di voi è successo di avere davanti gli occhi un oggetto e non vederlo nemmeno se qualcuno dall’esterno ti da indicazioni precise su dove trovarlo?
Sei talmente convinto che li davanti il sale non ci sia, che, seppur guardando esattamente nel posto dove si trova, non lo vedi.
Questo prova che una convinzione soggettiva riesce a sostituire completamente una realtà oggettiva: in parole povere, quando si è fortemente convinti di una cosa, non si riesce a cambiare idea nemmeno davanti all’evidenza che quella cosa sia diversa.
Ti faccio qualche esempio.
Una signora, qualche tempo fa mi ha detto: “Alla mia età ormai è troppo tardi per studiare l’inglese!” Io guardandola le chiesi:” Su quali dati reali basi l’idea che sei troppo vecchia per studiare un’altra lingua?” Mi ha guardato con sorpresa senza riuscire a rispondermi.
Si era convinta che non ce l’avrebbe mai fatta! E invece, qualche giorno fa l’ho incontrata e la prima cosa che mi ha detto è stata:” Silvia! Ti devo proprio ringraziare: da tre settimane ho iniziato un corso d’inglese e sono molto entusiasta e contenta di quante cose sto imparando!
A volte basta anche solo una semplice domanda per sbloccare dei meccanismi auto-generati e liberarsi di scomode convinzioni che non ci permettono di evolvere.
Abituandosi a vedere la realtà per quella che è, la trappola di questo pensiero limitante scomparirà.
Il mio lavoro è anche quello di aiutarti a vedere e ad orientarti verso ciò che sei in grado di fare, godendo a pieno in ogni esperienza.
Scrivimi, troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.
Uno degli elementi che accomuna maggiormente i genitori che si rivolgono a me è la mancanza di sonno.
Non lo definirei l’aspetto più difficile da imparare a gestire, ma sicuramente uno tra i più importanti.
Per sostenere la quotidianità e prendere decisioni importanti in modo corretto, l’essere riposati determina la buona riuscita della scelta stessa.
Mi spiego meglio.
Quando sei sereno e devi dare il cambio a tua moglie per farla riprendere dalla nottata di coliche del vostro bambino, non ci pensi due volte a prenderti questa responsabilità con il sorriso, aggiungendo parole rassicuranti e di conforto per aiutare al meglio la ripresa della tua consorte.
Se invece la nottata l’avete affrontata entrambi da svegli, senza darvi la possibilità di riposare bene, vi sentirete stanchi, stressati, spossati e sicuramente a nessuno dei due verrebbe in mente di far dormire l’altro per recuperare le energie.
È chiara la differenza tra il prendere decisioni vivendo uno stato emotivo sereno ed il suo esatto contrario?
In sostanza, progredendo e vivendo in una struttura serena, le decisioni che si prenderanno saranno produttive ed efficaci, al contrario, stando in uno stato inibitorio, le decisioni che si prenderanno difficilmente saranno fatte guardando alle possibilità che abbiamo in quel momento.
Il consiglio che do ai genitori, è quello di riposare quando riposa il vostro bambino … la casa aspetta, i nonni si dovranno adeguare ai nuovi ritmi senza alcuna pretesa, la spesa si può ordinare a domicilio, e se per una volta non avete voglia di uscire, lasciate stare … non obbligatevi dicendovi “perché è così che si fa”. Ascoltatevi.
Ci’ che posso fare io, per aiutarvi ad orientarvi verso ciò che vi fa stare bene, è guidarvi nella vostra esperienza di vita. Se siete interessati, scrivetemi, troverete i miei riferimenti nella sezione contatti.
Qualche giorno fa ho fatto uno dei miei acquisti migliori che potessi fare …. Un’amàca.
Come ci sono salita, ho percepito subito una gradevolissima sensazione di relax, gli occhi si sono chiusi, è comparso un sorriso sul viso e, grazie ad un piacevole dondolio, tutte le tensioni del mio corpo sono svanite.
Ogni volta che guardo in terrazzo e la vedo li, appesa, in attesa di essere usata, continuo a pensare di essermi regalata molto di più di una semplice amàca (ve lo devo dire .. in questo momento mi sto facendo cullare osservando un meraviglioso temporale).
Spesso succede che, quando le persone vivono esperienze sgradevoli, sono convinte che il tempo aggiusterà tutto … ma non è così.
Fino a che si continuerà a vivere nell’illusione che le cose passino da sé, senza intervenire, sarà un continuare a rifiutare d guardare in faccia la realtà.
Bisogna essere realisti e chiedersi cosa si può fare per riuscire a stare meglio, e quali possibilità si hanno in quel momento per poter separare la felicità da quel “speriamo che passi presto”.
Cerca il piacere nella quotidianità, partendo dalle piccole cose, facendo attenzione a come sei in quel momento, percependo il piacere fisico e sensoriale che senti. Potrai scoprire nuovi e semplici modi per stare bene ed affrontare la vita.
Il mio lavoro è quello di aiutarti a vedere e ad orientarti verso ciò che ti fa stare bene, godendo a pieno in ogni esperienza che fai.
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Le persone vivono costantemente con l’idea che faranno determinate cose, solo quando avranno questo o quello.
Quando avrò la macchina nuova, farò un viaggio lungo;
quando andrò in pensione mi comprerò un cane;
quando cambierò casa inizierò a coltivare le mie verdure …
… e via così …
Sai cosa ti dico io?
Nel momento in cui decidi di fare qualche cosa, impara a vedere le possibilità che già possiedi: se abiti in una casa piccola senza giardino, sicuramente non puoi farti l’orto, ma puoi sempre coltivare qualcosa sul balcone.
È un’esperienza che si fa per il piacere di coltivare e di mangiare un cibo autoprodotto, non di certo per potersi vantare di avere un orto. Stesso discorso per un eventuale viaggio lungo: se hai una macchina vecchia con la quale sarebbe pericoloso affrontare un viaggio lungo, organizzalo con altri mezzi: perché rinunciare a vedere un posto tanto desiderato solo perché non possiedi una macchina adeguata?
Passano gli anni, ti guardi indietro e vedi che alla fine non hai concluso nulla.
Quello che voglio dirti è: vivi guardando le risorse che hai in quel momento e cerca di capire cosa puoi fare per iniziare a realizzare i tuoi obiettivi.
Il mio lavoro è proprio quello di aiutarti ad intraprendere la tua personale trasformazione.
Scrivimi, troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.
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Mi capita molto spesso di sentire persone raccontarsi storie su come sia ingiusta la vita e sulla colpa che hanno gli altri se la loro vita va a rotoli.
“Sono arrivata in ritardo perché c’era traffico” “Mi sono inciampata per colpa dello scalino” “Ho fatto un incidente perché quello davanti a me ha fenato bruscamente” … e molte situazioni di questo tipo, ma se andiamo ad analizzarle tutte, “sei arrivato in ritardo perché non sei partito in orario” “Ti sei inciampata perché non hai guardato a terra” “Hai fatto un incidente perché non hai mantenuto la distanza di sicurezza”.
Questi sono solo piccoli esempi di come le persone vedono la responsabilità di ciò che gli succede esternamente a loro. Ma non è così. E’ solo questione di spostare l’attenzione su se stessi, guardare la realtà delle cose e dirsi:” Quanto è successo è una mia responsabilità”.
Facendo ciò non ci saranno più dentro di noi frasi del tipo: “Sono gli altri a non capire! E’ colpa di mio marito se la famiglia va a rotoli! E’ colpa del mio vicino se le bici non sono mai in ordine!” ecc ecc.
E’ molto più facile dare la “colpa” agli altri, perché ci fa sentire meno responsabili, ma ciò denota una scarsa autostima ed una mancanza di capacità di gestire la propria vita.
Tutto questo ovviamente porta conseguenze più grandi, come l’incapacità di poter instaurare relazioni sincere, perché è difficile potersi fidare di persone capaci a raccontarsi solo la loro verità con sguardo puramente soggettivo senza minimamente tenere conto di come oggettivamente si siano svolte le situazioni.
Facendo chiarezza dentro di se, partendo dall’assumersi tutta la responsabilità di quanto accade attorno a noi, è il primo passo per andare verso la parte genuina, reale e profonda di noi stessi.
Spegni tutto ciò che si trova nella tua mente, e impara a guardarti come veramente sei.
E, se anche tu hai bisogno di far chiarezza dentro di te, e di ritrovare la tua vera essenza, scrivimi!
Sarò felice di aiutarti nel tuo percorso.
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