L’arte di amare senza possedere

“In alto è un posto bellissimo”

Viviamo in un mondo in cui il concetto di amore è spesso confuso con il bisogno. Si parla di relazioni, ma si pratica il possesso. Si chiama amore ciò che in realtà è dipendenza, paura dell’abbandono, necessità di colmare un vuoto interiore.

In nome dell’amore si trattiene, si controlla, si chiede all’altro di restare anche quando il cuore ha già smesso di danzare. Ma questo non è amore. Questo è ego travestito da sentimento. È il bisogno disperato di conferme, l’incapacità di stare soli, la convinzione che l’altro debba riempire ciò che, in verità, solo noi possiamo colmare.

L’amore vero, quello incondizionato, vola alto. Non si nutre di aspettative, non ha bisogno di catene. L’amore è libertà. È la gioia di condividere il proprio mondo con qualcuno senza pretese, senza paura né vergogna alcuna. È uno spazio sacro in cui ogni parte di te viene accolta e rispettata, e lo stesso vale per l’altro.

“Amare significa donare senza aspettarsi nulla in cambio.”

— Osho

Ma per poter vivere davvero un amore così, serve prima un’intimità profonda con se stessi. Serve la cura. E, la prima persona da amare, da custodire, da ascoltare… sei tu. Solo quando impari ad accogliere te stessə, con le tue fragilità e le tue meraviglie, potrai accogliere l’altræ senza volerne fare un’estensione del tuo bisogno.

L’intelligenza emotiva ci insegna che una relazione sana, nasce quando entrambi i partner sono consapevoli delle proprie emozioni, sanno comunicarle in modo autentico e sanno prendersi la responsabilità del proprio mondo interiore. Non è l’altro a farti felice. Sei tu che scegli la felicità, e l’altro la riflette.

Si ma .. quando questo non avviene o non si è in grado di manifestarlo, come si fa?

Ricevo spesso questo genere di domande nelle mie consulenze e quello che consiglio sempre di fare, è di rimanere in connessione con se stessi in un profondo ascolto, abbassando le barriere lasciando ogni paura fuori dalla stanza. Piangere, ridere, parlare con chi scegli di avere accanto, comunicare ciò che si ha dentro, senza veli, avendo cura di non ferire se stessi e l’altro, è il primo passo verso la libertà, verso il tanto agognato amor proprio ed amore incondizionato.

“Chi sei oggi che non stai riconoscendo? E quanto amore potresti ricevere se ti permettessi di essere davvero te stessə?”

— Access Consciousness

L’amore non è sacrificio, è scelta. È presenza. È dire: “Io sono qui perché lo voglio, non perché devo.” È la capacità di lasciare andare, anche quando l’ego urla di trattenere.

“Ama, ma non diventare una prigione per l’altro. Ama, ma non cominciare a tirare catene. Ama, ma ricorda: l’amore dà libertà.”

— Osho

E se imparassimo ad amare così? Se ogni relazione fosse un incontro di anime libere, che camminano insieme per scelta e non per bisogno?

Forse, allora, sapremmo davvero cosa significa amare.

E per te, cosa significa amare in modo incondizionato? Hai mai vissuto un amore così libero?

Condividi la tua esperienza assieme a me, scrivendomi su whatsapp: posso creare degli articoli su misura con la tua esperienza, cosicché tue parole siano fonte d’ispirazione per chi le leggerà.

Con amore,

Silvia – Coach emozionale e Facilitatrice del Benessere

L’entusiasmo nei bambini

Vi siete mai chiesti da dove venga l’entusiasmo insito nei bambini?

Avete mai notato la meraviglia nei loro occhi per ogni cosa che sperimentano?

Per i bambini, tutto è possibile! Riescono in modo naturale ad orientare la loro volontà verso gli obiettivi piuttosto che sugli ostacoli e, anzi … le difficoltà che incontrano nel loro percorso, le colgono come opportunità di crescita ed evoluzione!

E cosa fanno gli adulti?

Interferiscono dall’esterno, trasformando un qualcosa di meraviglioso, in qualcosa di pericoloso, incerto, o di cui aver timore.

Perché succede questo?

Gli adulti si sono “semplicemente” dimenticati che per crescere ed evolversi, anche loro hanno attraversato un percorso prettamente esperienziale: ed anche in età adulta è così.

E’ l’esperienza concretamente vissuta che fa crescere e diventare sempre più consapevoli e sicuri del proprio agire.

Continuando ad interferire con il nostro vissuto su quello del bambino, non si fa altro che trasferire quello che NOI siamo, su di lui.

L’intervento dell’adulto diventa necessario quando c’è una possibile e tangibile situazione di pericolo, ad esempio quando è il momento di attraversare una strada, o quando il bambino tenta di infilare qualche oggetto nelle prese della corrente, o ancora quando prende in mano un coltello molto affilato e non ha ancora le competenze necessarie per usarlo ecc….

Ma se sta correndo in un parco giochi e “potrebbe” cadere, lasciatelo correre! Cadrà e si rialzerà molte volte senza mai perdere l’entusiasmo di potersi godere l’esperienza di una bella corsa senza fermarsi! Con il passare del tempo, il suo equilibrio e la sua attenzione si affineranno e s’inciamperà sempre meno di frequente.

Questo articolo ha l’obiettivo di sensibilizzare gli adulti a lasciar sperimentare i bambini il più possibile così da crescere ed evolversi con un buon bagaglio di esperienze che gli serviranno per affrontare al meglio le altre difficoltà che incontrerà più avanti.

Uno delle mie capacità è quella di aiutare i genitori a sentirsi sereni, anche quando il proprio bambino cade e si fa male o sta affrontando un momento difficile della sua vita, affinando le capacità d’osservazione, senza trasferire su di lui ansie e preoccupazioni che il genitore sta vivendo in quel momento.

Ti aspetto! Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Silvia