L’essenza della Trasform-Azione
Trasformazióne
ETIMOLOGIA dal latino: transformatio, da transformare, composto di trans oltre, al di là, e forma aspetto.
Perché ho scelto di chiamare la mia pagina Facebook e Instagram “l’essenza della trasform-Azione“?
Avevo bisogno di trovare una o due parole che racchiudessero il lavoro che svolgo.
La trasformazione di un individuo è un processo che richiede tempo, e spesso, il cammino per arrivarci, non si nota nemmeno, come se fosse “venuto da se”.
Solo così può attivarsi il vero e proprio cambiamento verso obiettivi reali e concreti.
Il mio ruolo è quello di condurti in uno stato produttivo, reale e possibile facendoti uscire dalla tua parte inibitoria che blocca la tua evoluzione.
Ma cos’è che ci rende così poco inclini al cambiamento?
Per spiegare cosa succede al nostro cervello, è utile introdurre qualche pillola di neuroscienza.
Le nostre emozioni vengono gestite da un complesso nucleare chiamato amigdala. Le RE-azioni che abbiamo nella nostra quotidianità, le abbiamo ereditate dai nostri antenati preistorici dove, per sopravvivere, si attivavano tre comportamenti ben distinti ATTACCO – FUGA – IMMOBILIZZAZIONE (che ritroviamo ancora oggi nel mondo animale).
I nostri antenati, quando si trovavano in una situazione di minaccia concreta alla vita, potevano attaccare, scappare oppure si bloccavano dalla paura.
In ogni caso correvano un grande pericolo di morte, per il quale si trovavano inconsapevolmente a scattare come grilletti.
Nonostante la nostra palese evoluzione, queste reazioni si presentano ancora automaticamente. Abbiamo bisogno di un gran lavoro di consapevolezza e di gestione emozionale, per evitare di farle emergere in ogni situazione. E’ chiaramente impossibile controllarle al 100%, ma possiamo allenarci a gestirle.
Questa è la parte inibitoria del nostro bagaglio emozionale.
Ti faccio un esempio: Giovanni si sveglia con una gran voglia di un frappè al cioccolato. In una conformazione generativa andrebbe in cucina a prepararselo o scenderebbe a berlo nel primo bar disponibile. In una conformazione inibitoria invece, Giovanni inizierebbe a domandarsi: “mi farà bene bere un frappè appena sveglio? E se poi mi viene mal di pancia? E se poi non digerisco bene? E se non ho il tempo di finirlo? E se accumulo troppe calorie? Beh, bevo il solito caffè con due biscotti anche se avrei una gran voglia di frappè.”
Avete capito cos’è successo?
Giovanni voleva tanto gustarsi un delizioso frappè al cioccolato, ma la parte inibitoria ha bloccato pesantemente il suo vero “voglio“, facendolo rimanere sui suoi soliti e consolidati binari.
Posso affermare con certezza che, con un buon lavoro di consapevolezza e di conoscenza di se, tutti possiamo diventare abili nel controllare questi meccanismi di difesa, iniziando così un processo trasformativo senza paura.
Posso guidarti in questo percorso creando una consulenza adatta a te, anche online.
Nella sezione contatti troverai i riferimenti per scrivermi.
Grazie per la tua fiducia.
Silvia