Perché scegliere me?

Molte persone mi contattano per sapere esattamente quale sia il mio ruolo, cosa faccio e come posso aiutarli ad uscire da situazioni scomode.

La spiegazione non è scontata e nemmeno semplice da scrivere.

Il vocabolario dice che il coaching è “un processo di sviluppo delle capacità, risorse e competenze di una persona gestito da un professionista qualificato (coach ) attraverso l’individuazione degli ambiti di potenziale crescita e la definizione di un programma finalizzato al raggiungimento di obiettivi personali o professionali.

Detto in parole povere, il coach è una persona che, grazie alla sua preparazione, guida la persona a raggiungere i suoi migliori livelli di performance, i suoi reali obiettivi, a far chiarezza attraverso le capacità che già si possiedono.

E’ importante capire ciò che si vuole, per condurre la vita e la quotidianità al massimo delle nostre capacità. E io posso mostrarti come farlo.

Lavorare sulla consapevolezza di ciò che proviamo e vogliamo, ci da la possibilità di ampliare i nostri orizzonti, dando una forma più chiara a noi stessi creando dei contenuti reali e funzionali a ciò che vogliamo creare nella nostra vita.

Se anche tu hai sentito “qualcosa” nel leggere queste parole, cogli la possibilità di scrivermi.

Nella sezione contatti troverai i riferimenti per farlo. Creerò un percorso adatto alle tue esigenze.

Con affetto

Silvia

Il viaggio educante

Lo sapevi che ogni educatore/educatrice, ed ogni genitore, hanno un proprio stile educante?

Tra la figura di riferimento ed il bambino, viene ad instaurarsi un vero e proprio legame affettivo di gradi diversi a seconda del ruolo della persona educante.

Tra genitori e figli ci sarà un legame diverso rispetto all’educatrice con il bambino.

Di base però c’è un denominatore comune: “il prendersi cura” attraverso l’educazione.

Un fattore essenziale che spesso le persone dimenticano è che l’atteggiamento di cura, dev’essere rivolto prima di tutto verso noi stessi.

L’accogliersi nella nostra completa interezza, è la prima e genuina mossa da fare per riuscire ad interiorizzare la cura verso noi stessi così da poterla trasmettere all’esterno.

Non sempre però si riesce a capire la cosa “giusta” da fare in quel momento. Siamo attorniati da informazioni esterne, input emozionali, opinioni altrui, distrazioni, e tutto ciò può creare confusione e perdita di obiettività.

Il facilitatore/coaching ha la capacità e la funzione di guidarti a capire la scelta giusta da fare per te in questo momento, capendo razionalmente la mossa vincente.

Inizia oggi il tuo viaggio alla scoperta delle tue potenzialità e degli obiettivi e delle reali decisioni che vuoi e puoi prendere, partendo da te.

Per approfondimenti scrivimi. Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Comunicazione efficace

Hai mai notato che se parli con un bambino senza guardarlo dritto negli occhi lui non ti ascolterà?

Nel momento in cui sei riuscito ad agganciare il suo sguardo, automaticamente la sua attenzione sarà solo su di te.

In quel momento, parlando lentamente utilizzando semplici parole e frasi brevi, il bambino si sintonizzerà sulle tue stesse frequenze e ciò che gli dirai, arriverà dritto e pulito senza interferenze.

La comunicazione è fondamentale per interagire al meglio con chi si ha davanti ed è sia verbale che non verbale. Per essere dev’essere lenta, diretta e composta da poche parole mirate, chiara e coerente con il proprio stato d’animo.

Più il bambino è piccolo e meno parole servono. L’adulto che comunica deve avere chiaro ciò che vuole comunicare perché altrimenti, al bambino arriverà solamente un messaggio confuso.

Poniamo l’esempio che vogliamo insegnare al bambino a tagliare una banana.

L’adulto nel momento in cui sceglie consapevolmente si spiegare al bambino come farlo, si sederà vicino a lui, preparerà il materiale necessario spiegando in modo dettagliato passo dopo passo, ciò che sta andando a fare, il bambino farà diverse domande e, alla fine, fiducioso di farcela, vorrà senz’altro provare.

Contrariamente, se in quel momento l’adulto è nervoso, con la mente occupata da molti pensieri, svogliato e quindi per nulla predisposto a spiegare al bambino come tagliare una banana, ma sceglierà lo stesso di insegnarglielo, l’effetto che otterrà sarà solamente confusione nel bambino, insicurezza, paura di farsi male e, di conseguenza rifiuto nel provare questa nuova esperienza.

Se vuoi applicare una comunicazione efficace, in ogni ambito della tua vita, è fondamentale che ci sia coerenza tra ciò che provi e ciò che fai.

Per chiarimenti ed approfondimenti, scrivimi. Nella sezione contatti troverai i miei riferimenti.

Silvia

L’essenza della Trasform-Azione

Trasformazióne

ETIMOLOGIA dal latino: transformatio, da transformare, composto di trans oltre, al di là, e forma aspetto.

Perché ho scelto di chiamare la mia pagina Facebook e Instagram l’essenza della trasform-Azione“?

Avevo bisogno di trovare una o due parole che racchiudessero il lavoro che svolgo.

La trasformazione di un individuo è un processo che richiede tempo, e spesso, il cammino per arrivarci, non si nota nemmeno, come se fosse “venuto da se”.

Solo così può attivarsi il vero e proprio cambiamento verso obiettivi reali e concreti.

Il mio ruolo è quello di condurti in uno stato produttivo, reale e possibile facendoti uscire dalla tua parte inibitoria che blocca la tua evoluzione.

Ma cos’è che ci rende così poco inclini al cambiamento?

Per spiegare cosa succede al nostro cervello, è utile introdurre qualche pillola di neuroscienza.

Le nostre emozioni vengono gestite da un complesso nucleare chiamato amigdala. Le RE-azioni che abbiamo nella nostra quotidianità, le abbiamo ereditate dai nostri antenati preistorici dove, per sopravvivere, si attivavano tre comportamenti ben distinti ATTACCO – FUGA – IMMOBILIZZAZIONE (che ritroviamo ancora oggi nel mondo animale).

I nostri antenati, quando si trovavano in una situazione di minaccia concreta alla vita, potevano attaccare, scappare oppure si bloccavano dalla paura.

In ogni caso correvano un grande pericolo di morte, per il quale si trovavano inconsapevolmente a scattare come grilletti.

Nonostante la nostra palese evoluzione, queste reazioni si presentano ancora automaticamente. Abbiamo bisogno di un gran lavoro di consapevolezza e di gestione emozionale, per evitare di farle emergere in ogni situazione. E’ chiaramente impossibile controllarle al 100%, ma possiamo allenarci a gestirle.

Questa è la parte inibitoria del nostro bagaglio emozionale.

Ti faccio un esempio: Giovanni si sveglia con una gran voglia di un frappè al cioccolato. In una conformazione generativa andrebbe in cucina a prepararselo o scenderebbe a berlo nel primo bar disponibile. In una conformazione inibitoria invece, Giovanni inizierebbe a domandarsi: “mi farà bene bere un frappè appena sveglio? E se poi mi viene mal di pancia? E se poi non digerisco bene? E se non ho il tempo di finirlo? E se accumulo troppe calorie? Beh, bevo il solito caffè con due biscotti anche se avrei una gran voglia di frappè.”

Avete capito cos’è successo?

Giovanni voleva tanto gustarsi un delizioso frappè al cioccolato, ma la parte inibitoria ha bloccato pesantemente il suo vero “voglio“, facendolo rimanere sui suoi soliti e consolidati binari.

Posso affermare con certezza che, con un buon lavoro di consapevolezza e di conoscenza di se, tutti possiamo diventare abili nel controllare questi meccanismi di difesa, iniziando così un processo trasformativo senza paura.

Posso guidarti in questo percorso creando una consulenza adatta a te, anche online.

Nella sezione contatti troverai i riferimenti per scrivermi.

Grazie per la tua fiducia.

Silvia