Voglia di volare

Le vertigini non sono la paura di cadere, ma la voglia di volare (Jovanotti)

È con questa citazione che ho voluto introdurre l’articolo di oggi.

Laura soffriva di vertigini.

Era stata da molti medici a farsi controllare ma non aveva nessuna malattia: era sanissima.

Eppure, nel momento in cui sceglieva di prendersi del tempo per lei per stare bene, dopo poco, iniziava a comparire questa fastidiosa sensazione di vertigine. Le sembrava di perdere l’equilibrio, le venivano dei brividi lungo tutta la schiena, a volte nausea, mal di testa, affanno.

Lei usciva di casa per farsi una passeggiata, e dopo poco iniziava a stare male: condizione talmente invalidante che l’unica soluzione era quella di rinunciare alla sua uscita per rientrare a casa dove l’aspettavano diverse incombenze.

Passavano i giorni, le settimane e niente … tutte le volte che si godeva dei momenti per lei, intervenivano queste sensazioni: a volte molto forti, a volte più blande che le scatenavano sempre la stessa risposta: rientrare a casa.

Stava vivendo un grande disagio.

D’istinto lei programmava del tempo da trascorrere per fare ciò le piaceva, ma la testa inconsapevolmente interveniva per bloccare questo suo impulso perché non si riteneva degna di potersi godere dei momenti esclusivi per lei.

Continuando con queste dinamiche interne, Laura si allontanava sempre di più dalla parte più profonda di se, dal suo benessere, dal suo “voglio”, perché le volte che si dedicava a se, diventavano sempre più rare e di conseguenza anche le vertigini.

Percependo che quest’ultime venivano meno aveva completamente smesso di prendersi del tempo.

Alla fine la situazione era diventata insostenibile: era talmente staccata dalla parte profonda di se, che non sapeva più cosa voleva e andava avanti come un automa, passando dalle responsabilità lavorative, alla casa, alla famiglia, soddisfando i bisogni di tutti, trascurando completamente i suoi.

Un giorno si accasciò sul divano in preda ad una crisi di pianto che durò molto a lungo, senza riuscire ad esternarne né a capirne il motivo.

A forza di reprimere le sue esigenze per dare spazio solo a quelle degli altri, il suo se più profondo, la fermò.

Dopo un lavoro bello intenso, fece chiarezza su i suoi “voglio”, prese in mano la sua vita in modo consapevole e le vertigini “magicamente” sparirono.

Questo è quello che può accadere se non ci si prende cura anche di se stessi.

Se sei interessato/a a lavorare con me per fare chiarezza dentro di te e capire chi sei e cosa vuoi, scrivimi! Sarò felice di aiutarti creando un percorso adatto alle tue esigenze.

Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Con affetto,

Silvia

Esci dal guscio!

Assenza di giudizio

Una configurazione particolarmente importante nell’ascolto di se e degli altri è l’assenza di #giudizio. Nel mio lavoro di educatrice e di coach è un aspetto fondamentale per captare la parte oggettiva sia nell’ascolto sia nell’osservazione di una persona. Quando questo avviene, la nostra #comunicazione risulta ancora più efficace, ed il nostro osservare/ascoltare diventa maggiormente profondo. Ricordo che tempo fa venne da me Chiara, una ragazza di circa 30 anni completamente in crisi a livello professionale. Si trovava in balia di emozioni contrastanti: si era laureata in economia e commercio per rilevare un giorno lo studio del padre commercialista, (perché la sua famiglia aveva deciso questo per lei), ma in realtà aveva sempre desiderato occuparsi di mediazione familiare. Dentro di se non si dava pace! A causa delle influenze e dai #giudizi che continuavano a provenire dall’esterno, si era quasi convinta che il lavoro per il quale aveva studiato, era l’unica cosa che sapesse e desiderasse fare. Ma c’era quella voce interna che continuava a suggerirle di dare una svolta alla sua vita, scegliendo un percorso diverso, per svolgere ciò che aveva sempre voluto. Dopo pochi incontri questo lato di lei ormai assopito, dimenticato, abbandonato in un angolo, emerse più forte che mai. Chiara smise di dare importanza ai giudizi degli altri, soprattutto a quelli della sua famiglia, continuò a lavorare nello studio del padre fino a quando non riuscì ad intraprendere la strada per esercitare come mediatrice familiare, e rifiorì in tutto il suo splendore. La cosa importante è che, smettendo di dare importanza al giudizio, Chiara smise automaticamente di sentirsi inadeguata e non all’altezza, facendo emergere la sua forza e la sua #determinazione nel conseguire il suo #obiettivo 😊 Se anche tu come Chiara, senti il peso del giudizio degli altri, ed hai bisogno di far chiarezza dentro di te, scrivimi! Ti guiderò per capire il tuo obiettivo reale e come conseguirlo. Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti https://www.silviamartinello.it/contatti/ Silvia https://www.silviamartinello.it/chi-sono/

La frustrazione e come gestirla.

Mi contatta Paolo, un uomo di circa 40anni, dicendomi che si sente molto frustrato dal fatto che non ottiene subito tutto ciò che desidera. “In fin dei conti, sono ricco e adulto! Possibile che io non riesca ad avere subito ciò che voglio?”

Questo tipo di insoddisfazione è tipica delle persone che fin da piccole, hanno ottenuto subito ciò che volevano, senza che i genitori li facessero sperimentare un po’ di attesa per renderli capaci di sostenere gradualmente un senso di frustrazione.

Vi faccio un esempio:

Gianni di quasi 3 anni, e la sua mamma, stanno facendo una passeggiata.

Gianni guarda la mamma e le dice:”Mamma! Voglio un gelato al cioccolato!”

Mamma: ”Amore, hai appena fatto merenda con un muffin al cioccolato, il gelato lo mangerai domani”

Gianni: “No mamma! Io il gelato lo voglio adesso! Subito!” E inizia a battere i piedi, piangere e urlare in mezzo alla strada.

La mamma si guarda in giro, nella speranza che non ci sia nessuno ad assistere alla scena.

Gianni continua con la sua richiesta e la mamma, esasperata da quell’atteggiamento, provando un senso di vergogna per quella “scenata in pubblico”, invece che sedersi per terra con lui nell’attesa che tutta la frustrazione per il NO ricevuto venisse sfogata, si affretta a cercare una gelateria o un bar per comprare un gelato a Gianni pur di farlo tacere.

Vivere fin da piccoli ripetute situazioni di questo tipo, fa accrescere nelle persone, la non capacità di gestire le piccole frustrazioni ed impedisce di allenarsi a gustarsi l’attesa.

In questo caso emerge fortissima la necessità della madre di “mettere a tacere la scenata”, piuttosto che di attendere la calma ritrovata in Giovanni senza dover intervenire mettendosi semplicemente li, a fianco al bambino, facendogli capire che era li per sostenerlo.

Certo, quando accadono degli avvenimenti che ti “scombussolano”, proviamo un po’ di disorientamento, ma posso affermare con assoluta certezza, che c’è la possibilità di riuscire a vivere ogni situazione, partendo da una configurazione armonica, mediante la quale, qualsiasi cosa succeda, il tuo essere rimane integro e fermo in uno stato di benessere interno.

Con il Resonance, che è il metodo che ho studiato e applico, potrai riuscire a raggiungere questo livello.

Per info e domande, scrivimi. Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Sarò felice di creare un percorso adatto alle tue esigenze.

Silvia

Senti, capisci, intuisci?

Le intuizioni vanno sentite ed accolte e, per fare ciò, bisogna essere sintonizzati su noi stessi sia a livello corporeo che mentale. Ciò che avviene successivamente è pura creatività, si crea un momento di meraviglia, di desiderio di proseguire e mettere in atto dei processi utili per far accadere ciò che si sente di volere in modo profondo e genuino.

Se il nostro ascolto rimane superficiale, non potremo mai trovare un collegamento interno con il desiderio insito in noi di raggiungere un determinato obiettivo e, ancora peggio, non potremmo mai percepire realmente ciò che vogliamo … perché è dall’ascolto totale di noi stessi che nascono le intuizioni.

È un processo che deve risuonare totalmente in noi per generare i migliori risultati possibili.

Vi faccio un esempio.

Elena adorava i cavalli. Sapeva tutto su di essi. Aveva guardato moltissimi documentari, letto tantissimi libri, parlato con istruttori di equitazione, visitato molti maneggi, ma non aveva mai avuto l’esperienza di poterne cavalcare uno.

Sapere concettualmente tutto di una determinata cosa, non vale niente se non viene sperimentata anche fisicamente e, di conseguenza, non è possibile riportarla agli altri in modo sentito in quanto non si è mai stata vissuta.

Con questo intendo dire che potete leggere molti libri su come vivere al meglio, ascoltare tutti i guru del mondo e seguire tutte le discipline che vi capitano sotto il naso, ma fino a che non sperimentate sulla vostra pelle ciò che vi fa sentire sereni, ciò che vi fa entrare in uno stato di benessere fisico e mentale, provare gioia e tanto altro, non potrete mai sapere ciò che veramente volete per condurre la vostra vita registrandovi su una configurazione costruttiva.

Io posso aiutarti ad entrare in questo processo di trasformazione.

Per info e domande, scrivimi!! Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Sarò felice di creare un percorso adatto alle tue esigenze.

Silvia

La signora del supermercato

Ti capita mai di parlare con qualcuno senza che l’altro capisca ciò che vuoi dirgli? O, peggio ancora, riscrive a modo suo le cose che ha sentito da te?

Ovviamente questo dipende dal fatto che ognuno di noi è diverso ed interpreta ciò che vive e sente in modo soggettivo, facendo emergere il proprio vissuto.

Proprio qualche giorno fa mi è capitato di essere in fila al supermercato e una signora dietro di me, sbuffando dice:”Uff! Mamma mia che fila! Sono stufa di aspettare! Beato chi riesce a prendersela con calma come se nulla fosse!”

Io, dalla mia configurazione, ho scelto di vivere la situazione dell’attesa in modo costruttivo, leggendo articoli interessanti o ascoltando dei brani che avrei dovuto cantare quella stessa sera.

Cosa notate in questo?

La situazione è la medesima, ma il modo di viverla che è completamente diverso: nel primo caso, la signora subiva con impazienza la sua esperienza, vivendola come noiosa e inutile; nel mio caso invece, ho trovato un modo per rendere quell’esperienza utile e costruttiva.

Questo c’insegna che il benessere di ognuno di noi deve dipendere da una configurazione interna e non da qualcosa di esterno, perché solo così si potrà cambiare le sorti della propria giornata, qualsiasi cosa accada.

Se nel mio caso avessi deciso di dare la responsabilità del mio benessere, all’impazienza e la noia vissuta per avere davanti a me 7 – 8 persone al supermercato con spese esagerate, avrei vissuto per tutto il tempo arrabbiata e frustrata e, una volta rimontata in macchina per rientrare in casa, me la sarei presa con i miei figli perché nel giocare facevano rumore, o con mio marito per averlo trovato in relax sul divano a godersi un libro.

Invece non è successo nulla di tutto questo, anzi … ero felice di aver potuto sfruttare quel tempo al meglio!

Se anche tu hai bisogno di coltivare degli strumenti vincenti dentro di te, per riuscire ad uscire dalla tua configurazione inibitoria, dove vedi “tutto nero”, scrivimi!!

Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Sarò felice di poterti aiutare e trovare un percorso adatto alle tue esigenze.

Silvia

Volere è potere

Questa mattina, come tutte le mattine, mi sono svegliata presto e sono uscita a fare una camminata. Sentire il fisico che risponde con destrezza ai passi veloci, il respiro libero e profondo, l’aria fresca sulla pelle, i suoni della natura che solo alle 5 del mattino puoi percepire, sono tutti valori aggiunti alla felicità che provo nel vivere questa esperienza.

Ogni tanto cambio giro o orario per scoprire altre micro sfaccettature nelle mie uscite, così da mantenere la stessa abitudine ma con qualche variabile 😊

Mi piace un sacco vivere quest’esperienza, sia da sola che in compagnia e la cerco tutti i giorni.

Oggi la variabile me l’ha data il tempo: pioveva moltissimo e nonostante questo sono uscita lo stesso. Non m’importava del fatto che piovesse! Mi sono messa un k way e sono uscita per il mio consueto giro, allungandolo un pochino vista la maggiore disponibilità di tempo 😊

Quando capita che per cause di forza maggiore, non riesco ad andare a camminare prima di iniziare le mie attività giornaliere, ovviamente mi dispiace, ma decido sempre e comunque di rimanere in una configurazione mentale che mi dà gioia e serenità.

Il benessere di ognuno di noi deve dipendere da una configurazione propria interna, non da qualcosa di esterno, perché solo così potrai cambiare le sorti della tua giornata, qualsiasi cosa accada.

Amo l’idea di poter condividere il modo per raggiungere questo benessere interno ed è il motivo per cui t’invito a scrivermi per ottenere maggiori informazioni.

Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Sarò felice di poterti aiutare e trovare un percorso adatto alle tue esigenze.

Silvia

Scava, scava, scava

Qualche giorno fa è venuta da me Luisa confidandomi di trovarsi in difficoltà, giorno dopo giorno, a gestire “la giornata”.

Domanda dopo domanda è emerso che, in realtà, lei possedeva tutte le capacità per poter gestire la quotidianità, ma non sfruttava al meglio il tempo a disposizione.

Perdeva tempo a fare cose che non servivano a portare a termine ciò che era necessario fare in quel momento (ad es., guardava spesso il cellulare, stava sui social, guardava la tv, leggeva).

Sfuggiva dalla realtà, dalle sue responsabilità, rifugiandosi in un mondo fittizio.

Alla fine della giornata si sentiva ovviamente sfinita e frustrata per aver investito così tanta energia in attività inconcludenti!

Luisa aveva bisogno di andare in profondità e capire la motivazione che la spingeva a stare solo in superficie, continuando ad attivare una serie di comportamenti che l’allontanavano dalla realtà che la circondava.

Dopo averle dato delle strategie per “ripulire” la sua giornata dal superfluo, le ha diligentemente applicate e, negli incontri successivi, è emerso ciò che stava dietro a questo atteggiamento.

Luisa aveva bisogno di guardare con oggettività ciò che la circondava, per accorgersi della direzione che realmente voleva prendere, senza sfuggire dalla realtà ma, anzi, trovando in essa dei punti di forza.

Che soddisfazione quando all’ultimo incontro è venuta da me sorridendo, con atteggiamento rilassato, felice di aver capito finalmente ciò che voleva fare!

Questo è il Resonance, un metodo vincente e duraturo nel tempo, per far maggior chiarezza dentro di te, e prendere finalmente delle scelte consapevoli.

Per info e domande, scrivimi!! Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti.

Sarò felice di poterti aiutare e trovare un percorso adatto alle tue esigenze.

Silvia

Da dove nasce l’intuizione?

L’intuizione dice alla mente pensante dove guardare per il passo successivo.
(Jonas Salk)

Talvolta succede che mi arrivino clienti che, oltre a non sapere come lavorare per raggiungere i loro obiettivi, non sono nemmeno sicuri che, gli stessi, siano voluti da loro o da altri.

Succede spesso che le influenze esterne, possano indirizzare le “vostre” volontà verso altri orizzonti, per poi rendervi conto che ciò che veramente volevate, era tutt’altro.

E’ chiaro che il mio ruolo non è quello di decidere per voi, ma quello di guida per fare chiarezza dentro di voi e capire quali siano i vostri reali obiettivi che meritano attenzione.

Tutte le volte che vedo quella scintilla di sorpresa negli occhi e nel viso della persona che si rivolge a me, capisco che sto facendo bene il mio lavoro e, credetemi, anche per me è una vera soddisfazione.

Capito ciò che vuoi, puoi decidere finalmente di partire da qui ed iniziare ad implementare le tue conoscenze, ancor prima di essere influenzato dall’esterno, perché sarai tu per primo a raccogliere le informazioni che ti serviranno.

L’intuito si materializza in una mente libera di pensare e di generare risultati reali! E quando questo accade, ti senti di avere un’energia ed una chiarezza interiore mai provata prima.

Scegli di vivere la tua vita senza paura e con integrità.

Troverai i miei riferimenti nella sezione contatti. Scrivimi! Sarò felice di poterti guidare in questo processo trasformativo.

Ti aspetto!

Silvia

Fai di te ciò che sei

Chi mi conosce lo sa. Non ricopro il ruolo di psicologa, e men che meno di quelle motivatrici che ti guarda e ti dice: ”Se ci credi forte puoi fare tutto ciò che desideri!”

Se sei appena capitato sulla mia pagina, t’invito a leggere i miei post precedenti per capire cosa faccio e come.

Da molti anni mi occupo di educazione infantile (0-3 anni) e di consulenza genitoriale e, nel tempo, ho ampliato il campo alla consulenza personale trattando diverse tematiche di vita concentrandomi sulle capacità che ognuno di noi possiede (ma ancora non lo sa).

Ho imparato che tutti siamo diversi e unici e che, rimanendo nella propria autenticità si ottengono grandi risultati sia in campo professionale che personale. Coltivando e facendo emergere ciò che funziona nella nostra vita, avviene quella che a me piace chiamare magia.

Ti rendi conto che le cose iniziano a girare e tutto attorno a te a trasformarsi. Vedi chiaramente ciò che sta capitando e con consapevolezza impari ad interagirci facendo in modo, tassello dopo tassello, di creare ciò che veramente vuoi.

Chi ha vissuto sulla propria pelle, questa mutazione sa per certo che non capita “a caso”: è frutto di esperienza, apprendimento e sulla capacità di saper usare quanto si è appreso, adattandolo alla propria personalità ed ai propri obiettivi.

Formarsi una vita intera senza mettere in pratica ciò che si ha imparato, non ha senso e non serve a nulla. Ci sono persone con tre lauree che non si sono mai affacciate nel mondo del lavoro perché “non si sentono ancora all’altezza”, oppure over 40 che “siccome non hanno praticato più di tanto” si sentono di etichettarsi come “apprendisti” e automaticamente sminuirsi.

Per trasmutare il nostro sapere in uno strumento affidabile è necessario capire ciò che vuoi e sviluppare conoscenza e gli approfondimenti.

Sei curioso di sapere come si fa?

Hai voglia di provare? Creerò un percorso su misura per te.

Scrivimi! Troverai i miei riferimenti nella sezione Contatti.

Ti aspetto!

Silvia